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lunedì 27 agosto 2007

Il Fuoco

L’Isola è nata dal fuoco, il fuoco creatore, sprigionato dalla terra.
Il suo destino è essere sgretolata, erosa dal mare e dal vento.
Ma spesso l’uomo, che dovrebbe essere custode e non padrone,
usa il fuoco diverso, distruttore.
E non solo sull’Isola!
Pensando solo ai suoi interessi, usa il fuoco come strumento di potere,
di ricatto, verso gli altri uomini, strumento di sfregio verso la natura stessa.
Sono giorni che brucia il Sud - Italia, la Grecia, che bruciano il verde,
gli alberi e le persone.
Ieri bruciava Salina, oggi brucia Ponza.
Stamattina la gente è stata svegliata dai Canadair. L’incendio lambiva le case vicino l’Acquedotto, ma per fortuna è stato domato.
Ma il fuoco distruttore non si è arreso: Monte Guardia, il Pagliaro e Tre Venti sono stati seriamente danneggiati, tutti incendi chiaramente dolosi. Animali e piante inceneriti.
Una vera ferita, un colpo al cuore dell’isola.
Ponza è da sempre vittima degli incendi e degli incendiari.
Anni fa un vastissimo incendio, partito dal Frontone, aveva fatto danni gravissimi, mettendo quasi in ginocchio l’isola intera. Ogni parte dell’isola è stata più o meno colpita da un incendio, accidentale (causato dall’abitudine di bruciare le sterpaglie) o doloso.
Ma gli isolani perché dovrebbero fare del male alla loro Patria?
Commentando il bel verde degli ultimi anni con un commerciante, mi sono sentita rispondere <<Che ci facciamo col verde?Noi vogliamo le case!!>>.
Le case? ancora?l’isola non riesce a reggere l’attuale flusso turistico, e vogliono ancora più case.
Il verde è importantissimo per l’equilibrio ambientale. La macchia mediterranea evita le frane che tormentano l’isola e permette il drenaggio della pioggia dalle colline. È fondamentale. È il rifugio di piccoli animali, di uccelli migratori, di specie vegetali ormai rare.
Inoltre una rigogliosa vegetazione fa dell’isola un meraviglioso giardino pensile.Coltivare e proteggere la terra e sicuramente meglio che incendiarla.
Il turista non vuole vedere una terra brulla e sentire l’odore di bruciato.
Ma riposare gli occhi ammirando un giardino, un gioiello in mezzo al mare.

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