Proprio in questi giorni, pare, che il Comune di Ponza renderà fruibile la Cisterna romana della Dragonara che è un sito archeologico molto interessante.
L'amministrazione ha già dato in appalto ad una ditta ponzese la realizzazione della porta e della scala d'accesso, presto sarà appaltato anche l'impianto d'illuminazione.
Finalmente c'è la speranza di vedere qualche sito archeologico di cui Ponza è ricca ma la maggior parte versa in totale stato di abbandono.
Ma la Cisterna di Via Parata???
Spero si faccia qualcosa anche per questo sito che è di grande importanza, una delle più grandi Cisterne romane di Ponza con una capacità di quattromila metri cubi.
Oltre ad essere una Cisterna è stata anche alloggio dei forzati che erano impegnati a costruire il porto e relativo Foro Borbonico.
Infatti viene chiamata anche Cisterna del Bagno.
Durante la seconda guerra mondiale è stata anche un rifugio antiaereo per gli abitanti della zona.
Winspeare, nel suo progetto dell'area portuale, definisce la Cisterna di Via Parata quartiere per i forzati con i suoi lucernaj.
Per alloggiare i forzati vennero ripristinate le antiche prese di luce ed aria.
In una mappa del XVII secolo viene denominata Grotta di Pilato (da non confondersi con il le grotte sotto al cimitero).
E allora che dire....facciamo in modo da rendere fruibili i tesori della nostra isola.......
Ora delle foto che riguardano la Cisterna di Via Parata o del Bagno
Pianta del Bagno realizzata nel 1770 da Giovanni D'Alessio e conservata negli Archivi della Società Napoletana di Storia Patria.
Foto tratta dal libro "Biografia di un Paese" di Ernesto Prudente
Mappa acquerellata Archivio di Stato di Napoli dove notiamo la Grotta di Pilato (Cisterna di Via Parata)
Foto tratta dal libro "Pontio. L'isola di Pilato di Vincenzo Bonifacio
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venerdì 28 giugno 2013
domenica 23 giugno 2013
San Silverio nel mondo.....
Il 20 giugno è passato, a Ponza la festa di San Silverio è finita.....con la giornata del 20 luglio il Santo tornerà nella sua nicchia....sopra il suo altare...dopo essere uscito ancora in una, seppur breve, processione.
Ma San Silverio non si festeggia solo a Ponza..... perchè i ponzesi, anche se lontani dall'isola natia, non hanno dimenticato il loro Santo protettore.
Vediamo dove....
Ma San Silverio non si festeggia solo a Ponza..... perchè i ponzesi, anche se lontani dall'isola natia, non hanno dimenticato il loro Santo protettore.
Vediamo dove....
Siamo in Argentina a Ingeniero White, Puerto de Bahia Blanca...."El Santo de los Pescadores" così viene chiamato San Silverio e viene festeggiato l'ultimo sabato di novembre
San Silverio ad Olbia, in Sardegna
San Silverio a Vignola, in Sardegna
Foto dal blog http://www.senzapanna.it/2008/06/s-silverio.html
Ancora in Sardegna, ad Arbatax, dove c'è una bella comunità di ponzesi
Qui invece siamo negli Stati Uniti,a Dover Plains, NY
San Silverio a Frosinone, sua città natale
domenica 16 giugno 2013
San Silverio
Tra pochi giorni è San Silverio.....
Per noi ponzesi, il 20 giugno, è una data che aspettiamo tutto l'anno.....in questo giorno festeggiamo il nostro Santo protettore che invochiamo nei momenti difficili della nostra vita.
Quel giorno chi è lontano sta con la mente sul nostro scoglio, sulla nostra Ponza....segue passo passo il percorso della processione.....segue idealmente quella piccola barca piena di garofani rossi in cui è posizionata la statua di San Silverio....
Ne ho già scritto in altri post.....
C'è però una cosa che non sapevo e l'ho appresa dal sito www.sansilverio.it/
Il cuore d'argento che la statua di San Silverio porta al collo è un pegno d'amore che i ponzesi, in partenza per la Prima Guerra Mondiale, avevano donato al Santo con la speranza di ritornare salvi nella loro isola.
All'interno del cuore ci sono dei foglietti di carta in cui sono scritti i nomi delle persone che si recavano al fronte.
Chissà forse c'è anche il nome di mio nonno Peppino Iacono....questo non lo so....
Ora un pò di foto......
Foto, forse, degli anni venti.....San Silverio veniva portato in processione su di un trono....la località è Sant'Antonio
Foto fuori la chiesa....si vedono ancora le pietre con cui don Luigi Dies, nel 1940, fece chiudere il pronao.....per aumentarne la capienza.....San Silverio è sulla vecchia barca
Foto in bianco e nero ma più recente.....la barca è quella che si usa oggi per portare il Santo....fu costruita da mio padre, Ciro Iacono, nei primi anni sessanta
Foto a colori....San Silverio ricoperto d'oro.....tutti doni ricevuti dai fedeli per qualche grazia ricevuta
In primo piano Maurino Di Lorenzo....dietro Silvano Conte....Silverio D'arco (Bebè)....Ciro Iacono, mio padre, con il vestito chiaro....
Modellino della barchetta di San Silverio realizzato da mio padre
Per noi ponzesi, il 20 giugno, è una data che aspettiamo tutto l'anno.....in questo giorno festeggiamo il nostro Santo protettore che invochiamo nei momenti difficili della nostra vita.
Quel giorno chi è lontano sta con la mente sul nostro scoglio, sulla nostra Ponza....segue passo passo il percorso della processione.....segue idealmente quella piccola barca piena di garofani rossi in cui è posizionata la statua di San Silverio....
Ne ho già scritto in altri post.....
C'è però una cosa che non sapevo e l'ho appresa dal sito www.sansilverio.it/
Il cuore d'argento che la statua di San Silverio porta al collo è un pegno d'amore che i ponzesi, in partenza per la Prima Guerra Mondiale, avevano donato al Santo con la speranza di ritornare salvi nella loro isola.
All'interno del cuore ci sono dei foglietti di carta in cui sono scritti i nomi delle persone che si recavano al fronte.
Chissà forse c'è anche il nome di mio nonno Peppino Iacono....questo non lo so....
Ora un pò di foto......
Foto, forse, degli anni venti.....San Silverio veniva portato in processione su di un trono....la località è Sant'Antonio
Foto fuori la chiesa....si vedono ancora le pietre con cui don Luigi Dies, nel 1940, fece chiudere il pronao.....per aumentarne la capienza.....San Silverio è sulla vecchia barca
Foto in bianco e nero ma più recente.....la barca è quella che si usa oggi per portare il Santo....fu costruita da mio padre, Ciro Iacono, nei primi anni sessanta
Foto a colori....San Silverio ricoperto d'oro.....tutti doni ricevuti dai fedeli per qualche grazia ricevuta
In primo piano Maurino Di Lorenzo....dietro Silvano Conte....Silverio D'arco (Bebè)....Ciro Iacono, mio padre, con il vestito chiaro....
Modellino della barchetta di San Silverio realizzato da mio padre
venerdì 14 giugno 2013
Il mare di Chiaia di Luna.....
Un'onda improvvisa
si porta via la Luna
e l'acqua di marea
arriva con il suo carico di stelle
Yang-Ti
Ponza....la splendida Chiaia di Luna...con le sue onde...
domenica 9 giugno 2013
'A mammane
Un tempo, a Ponza, si nasceva, in casa, grazie all'aiuto dell'ostetrica del luogo, la cosiddetta "mammane".
Quando sono nata io, mia madre fu aiutata da "Rìccetta",così chiamavano Giovanna Parisi.
Ecco come descrive l'ostetrica ponzese Luigi Sandolo nel libro "Su e giù per Ponza" pubblicato nel 1980.
"A mammane
Negli anni ormai lontani nel popolo ponzese il titolo di levatrice per non dire di ostetrica, quest'ultimo istituito verso il 1930, era sconosciuto.
Chi raccoglieva i parti e curava il neonato e la puerpera veniva chiamata 'a mammane. Quando poi la si voleva distinguere con il nome si diceva 'a cummare Lucia, 'a cummare Maria, 'a cummare Rosalia. L'assistenza al neonato ed alla puerpera durava sino a che quest'ultima non si era del tutto ristabilita in salute.
Al primo bagno il papà gettava nella vaschetta una o due monete d'oro.
Il compenso alla mammane veniva dato alla fine delle prestazioni, il giorno del battesimo che avveniva normalmente dopo una settimana dalla nascita.
La maggiore soddisfazione quale pubblico riconoscimento della sua bravura professionale 'a mammane l'aveva nell'accompagnamento del neonato al fonte battesimale.
Indossato l'abito migliore e spesso nuovo e vistoso, inghirlandata da catene d'oro ad una delle quali era legato un'orologio dello stesso metallo e, d'estate, un ventaglio, 'a mammane si recava a casa del battezzando accompagnata dall'allieva o assistente.
In attesa del suo arrivo era la famiglia, vestita a festa e la giovanetta, anche essa vestita a nuovo, che doveva portare in chiesa il pargoletto.
Durante la cerimonia del battesimo 'a mammane con il battezzando in braccio teneva pronto per non farlo piangere 'nu pupatielle, una pupattola, che consisteva in una mollica di pane ben zuccherata in un panno.
All'uscita della chiesa con il neo cristiano, ritornato nelle braccia della portatrice, si formava un piccolo corteo con davanti un codazzo di ragazzi schiamazzanti per ricordare ai parenti ed amici di buttare i confetti ed i soldini.
Arrivati a casa 'a mammane presentava per il bacio il battezzato al padre pronunziando il nome impostogli. A tavola sedeva al posto d'onore con a destra il padrino o la madrina.
Le ultime mammane furono Rosalia Albano, Eugenia Mazzella, 'a Paccuselle di Le Forna, Maria Esposito vedova Parisi e Lucia Mazzella Sangiovanni. Dopo la recente morte di Giovanna Parisi è rimasta l'altra ostetrica Lucia Mazzella fu Silverio"
Nell'agosto del 2008 ho già scritto un post sul nascere a Ponza...tanto tempo fa
La foto è del battesimo delle mie sorelle, le gemelle.....anni sessanta....una è in braccio a mia nonna, l'altra ad Olimpia, la mia sorella maggiore.
A fianco Teresa Parisi, nipote dell'ostetrica, dietro "Riccetta", mio padre ed io ( mi si vede appena) con il cappottino.
Quando sono nata io, mia madre fu aiutata da "Rìccetta",così chiamavano Giovanna Parisi.
Ecco come descrive l'ostetrica ponzese Luigi Sandolo nel libro "Su e giù per Ponza" pubblicato nel 1980.
"A mammane
Negli anni ormai lontani nel popolo ponzese il titolo di levatrice per non dire di ostetrica, quest'ultimo istituito verso il 1930, era sconosciuto.
Chi raccoglieva i parti e curava il neonato e la puerpera veniva chiamata 'a mammane. Quando poi la si voleva distinguere con il nome si diceva 'a cummare Lucia, 'a cummare Maria, 'a cummare Rosalia. L'assistenza al neonato ed alla puerpera durava sino a che quest'ultima non si era del tutto ristabilita in salute.
Al primo bagno il papà gettava nella vaschetta una o due monete d'oro.
Il compenso alla mammane veniva dato alla fine delle prestazioni, il giorno del battesimo che avveniva normalmente dopo una settimana dalla nascita.
La maggiore soddisfazione quale pubblico riconoscimento della sua bravura professionale 'a mammane l'aveva nell'accompagnamento del neonato al fonte battesimale.
Indossato l'abito migliore e spesso nuovo e vistoso, inghirlandata da catene d'oro ad una delle quali era legato un'orologio dello stesso metallo e, d'estate, un ventaglio, 'a mammane si recava a casa del battezzando accompagnata dall'allieva o assistente.
In attesa del suo arrivo era la famiglia, vestita a festa e la giovanetta, anche essa vestita a nuovo, che doveva portare in chiesa il pargoletto.
Durante la cerimonia del battesimo 'a mammane con il battezzando in braccio teneva pronto per non farlo piangere 'nu pupatielle, una pupattola, che consisteva in una mollica di pane ben zuccherata in un panno.
All'uscita della chiesa con il neo cristiano, ritornato nelle braccia della portatrice, si formava un piccolo corteo con davanti un codazzo di ragazzi schiamazzanti per ricordare ai parenti ed amici di buttare i confetti ed i soldini.
Arrivati a casa 'a mammane presentava per il bacio il battezzato al padre pronunziando il nome impostogli. A tavola sedeva al posto d'onore con a destra il padrino o la madrina.
Le ultime mammane furono Rosalia Albano, Eugenia Mazzella, 'a Paccuselle di Le Forna, Maria Esposito vedova Parisi e Lucia Mazzella Sangiovanni. Dopo la recente morte di Giovanna Parisi è rimasta l'altra ostetrica Lucia Mazzella fu Silverio"
Nell'agosto del 2008 ho già scritto un post sul nascere a Ponza...tanto tempo fa
La foto è del battesimo delle mie sorelle, le gemelle.....anni sessanta....una è in braccio a mia nonna, l'altra ad Olimpia, la mia sorella maggiore.
A fianco Teresa Parisi, nipote dell'ostetrica, dietro "Riccetta", mio padre ed io ( mi si vede appena) con il cappottino.
Nascere è ricevere un intero universo in dono
Jostein Gaarder
giovedì 6 giugno 2013
Angoli di Ponza da scoprire.....
Ci sono angoli di Ponza tutti da scoprire.......come vicoli.....scalinate....passaggi tra le case....che rivelano la vera anima dell'isola....
Anche il vicoletto più anonimo può nascondere un particolare....come un'edicola votiva.....un portone colorato....una mattonella decorata....
Ponza non è solo mare.....non è solo la piazza o il corso Pisacane......
Ora qualche foto....
Anche il vicoletto più anonimo può nascondere un particolare....come un'edicola votiva.....un portone colorato....una mattonella decorata....
Ponza non è solo mare.....non è solo la piazza o il corso Pisacane......
Ora qualche foto....
Questo viottolo dalla Panoramica porta alla Santa Croce, sopra Sant'Antonio
Scalinata sopra la via Nuova
Sulla Dragonara
Scalinata a Cala Feola
Scalinata che dalla Parata porta agli Scotti
Scalette che da Corso Pisacane portano a Via Corridoio
lunedì 3 giugno 2013
Aneddoti o quasi
Nel libro "Su e giù per Ponza" di Luigi Sandolo ho trovato questo aneddoto divertente.....
"Addò sta Ddie?
Durante il catechismo nella chiesa di Santa Maria don Aniello Conte, che divenuto cappellano del carcere di S. Stefano con la sua testimonianza fece liberare un innocente dall'ergastolo, domandò a Silverio Mazzella, fratello del compianto Gennaro 'a Poste, dove stava Dio. Il ragazzo con lieve balbuzia rispose: Sta fore 'a chiese a guardà 'a biciclette mie.
Don Aniello raccoglieva quello che aveva seminato. Egli infatti per indurre il ragazzo a seguirlo nella sagrestia, dove si teneva il catechismo, lo aveva assicurato che poteva lasciare la bicicletta, con la quale giocava, fuori dalla chiesa perchè a guardarla v'era Dio."
Foto del villaggio di Santa Maria...si vede chiaramente la chiesa dell'aneddoto
L'interno della chiesa di Santa Maria e sull'altare la statua di San Giuseppe
sabato 1 giugno 2013
Ponza antica # 8
Foto antica di Ponza dall'alto, forse anni venti, in cui vediamo chiaramente il porto e le casette, poche rispetto ad oggi.
Si vede anche la spiaggia di Sant'Antonio ed un pezzetto di Giancos.
Il monte Guardia domina con la sua altezza l'abitato.....
Notiamo ancora i Faraglioni del Calzone Muto e la punta del Fieno.
Le foto antiche sono proprio affascinanti....raccontano la storia della nostra isola.....
"Il fascino della storia, come quello del mare, risiede in ciò che cancella:
l'onda che sopraggiunge fa sparire dalla sabbia la traccia della precedente"
Gustave Flaubert