Pagine

mercoledì 25 novembre 2009

Un albero

Ciò che ti lega alle tue origini
È un albero
Che ti segue nei tuoi viaggi vagabondi
Quando sei stanco
Ti appoggi al suo tronco
Se vuoi dormire lo scuoti
E nel tuo sonno
Cadono sogni maturi
Come i frutti dell’infanzia

Tahar Ben Jelloun


Nella foto aerea di Ponza possiamo ammirare una splendida Cala Feola…..
Situata nella parte settentrionale dell’isola….precisamente a Le Forna….dopo gli anni bui della miniera sta pian piano emergendo turisticamente…
Sembra un presepe con le sue casette colorate….
 

sabato 7 novembre 2009

Ritorno alle origini…

Qualche giorno fa leggevo su internet che il 24 ottobre a Villa Arbusto di Lacco Ameno nell’isola d’Ischia è stata allestita una mostra storica e fotografica in cui si è raccontato di “Ponza, l’altra Ischia”.
Gli antenati dei ponzesi, infatti, venivano proprio dall’isola campana….
Nel 1734, Carlo III di Borbone inviò a Ponza 52 famiglie ischi tane che si stabilirono nella parte meridionale dell’isola, il porto.
Nella vallata di Santa Maria si stabilì Mattia Mazzella con la moglie e sette figli.
Ogni colono aveva il suo pezzo di terra da coltivare ed alcune zone dell’isola hanno preso la denominazione proprio dai cognomi di quelle famiglie come “I Conti” e gli “Scotti”.
La  Ponza di quel tempo era un territorio in stato di abbandono e i coloni hanno dovuto lavorare duramente per trarre qualche profitto dai loro terreni….
Dopo 275 anni, qualche mese fa, due ischitani, Giuseppe Mazzella e Gianni Vuoso, sono andati a Ponza ripercorrendo “I viaggio di Mattia” che hanno documentato con un reportage.
Sono molte le cose in comune  tra Ponza e Ischia…oltre ai cognomi, anche i termini dialettali, la cucina….
Sarebbe bello, comunque, creare un ponte tra Ponza e Ischia, l’isola dei nostri antenati…..

Nella foto, il mio bisnonno materno Placido Conte…era un contadino e viveva sui Conti.
Suo fratello Antonino, sacerdote, si prodigò per la costruzione della chiesa di San Giuseppe a Santa Maria i cui lavori erano fermi ormai da molto tempo.
Entrambi vissero nell’ottocento.
Placido, con sua moglie Agnese, ebbe molti figli tra cui Salvatore, mio nonno e don Aniello Conte, cappellano dell’ergastolo di Santo Stefano.

lunedì 2 novembre 2009

Il cimitero di Ponza

In questi giorni ricordiamo i defunti…c’è la fila fuori ai cimiteri per portare fiori, ceri…io però credo che bisogna ricordarli sempre…tenendo viva la memoria.
Del piccolo cimitero di Ponza ho già scritto un altro post, il luogo della memoria…in cui riposano oltre ai ponzesi anche molti amanti dell’isola…
Il cantante Mike Francis, morto nel gennaio scorso, aveva espresso il desiderio che le sue ceneri fossero portate a Ponza.
Una  cappellina racchiude la sua urna su cui spicca una chiave di violino…guarda verso il mare…si sente la risacca del mare…come una musica….
Proprio come avrebbe voluto lui…che amava tanto Ponza…
Mio padre, Ciro, invece riposa in una grotta vicino al monumento ai Caduti ed ogni volta che vi entro mi aspetto uno scherzetto.
Sarà suggestione…ma una delle prime volte entrando appena ho detto:”Ciao papà sono arrivata…” di botto si è staccato un petalo da un rametto di orchidea….
Un’altra volta, sempre appena entrata mi è sfrecciata una lucertola….
Sarà suggestione…
Mio padre, in vita, scherzava molto e mi piace pensare che continui da lassù…