lunedì 7 maggio 2018

'U vòje marine

Un tempo nelle acque dell'isola di Ponza, fino agli anni '40, era di casa la foca monaca.

Nel dialetto ponzese veniva chiamata 'u vòje marine (bue marino) perchè muggiva rumorosamente.
Si rifugiava negli anfratti e nelle grotte dell'isola, anche in quelle sotto la Torre, era però la disperazione dei pescatori perché  rubava il pescato e distruggeva le reti.
'U vòje marine era goloso d'uva e la depredava dai vigneti posti vicino a qualche spiaggia o riva.
Un contadino che aveva la vigna vicino alla spiaggia di Frontone aveva notato che qualcuno, ogni notte, gli rubava l'uva.
Una notte si appostò per smascherare il ladruncolo e con stupore scoprì che era ' u vòje marine.
Si racconta anche che un esemplare di vòje marine salendo gli scogli di Punta Rossa giunse fino in Piazza Gaetano Vitiello (Punta Bianca)
Poi anche a Ponza la foca monaca come in altri posti del Mediterraneo è scomparsa.
Solo qualche sporadico avvistamento, l'ultimo a settembre del 2009 nei pressi dell'isolotto di Gavi.




La spiaggia di Frontone dove il contadino aveva la vigna
(Foto di Rossano Di Loreto)



'U vòje marine



L'uva 


Da qui 'u vòje marine salì in piazza Gaetano Vitiello



Altra foto delle scalette per salire a piazza Gaetano Vitiello



Grotte sotto la Torre
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)

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