mercoledì 21 marzo 2018

Ma è davvero esistito il canale di Palmarola???

Dopo aver letto la pubblicazione di Giuseppe Massari, del 2015, Per la Storia dell'Isola di Ponza "Memoria sulle Isole Ponziane di Dèodat de Dolomieu" 1788 ci sono state molte discussioni su una descrizione.
Giuseppe Massari ha tradotto il Dolomieu che nella parte che riguarda Palmarola scrive che:"Quest'Isola è divisa in due parti, quasi uguali, da uno stretto canale che l'attraversa verso la metà della sua lunghezza, nel quale si passa in barca..."
Tra i ponzesi che hanno frequentato Palmarola già dalla fine del '700 non è giunta nessuna notizia di un canale che dividesse l'isola in due parti tale da creare un passaggio.
Il Massari ha cominciato a cercare per capire qualcosa di più anche perchè nè il Tricoli, nè il Mattei citano mai un canale di Palmarola.
Nel 1822 Paulett Scrope in Notizie sulla Geologia delle Isole di Ponza così scrive:"...la forza distruttrice del vento e del mare tende rapidamente a separare l'isola in due parti quasi uguali. Le opposte insenature presenti al centro della sua lunghezza, La Forcina ed il Porto, sono infatti già collegate da uno stretto canale, praticabile da piccole imbarcazioni, alla cui formazione, comunque, l'arte sembra avere assistito la natura..."
Nel 1835 Giuseppe Vallardi, viaggiatore, scrive così:"...si arriva quindi a Palmarola, accessibile soltanto da un lato, divisa da un canale che si tragitta in barca..."
Nel 1843 Nicola Corcia, storico scrive così:"...le onde del mare agitato che dì per dì la distruggono, vi hanno aperto uno stretto canale che la tramezza verso la metà della sua lunghezza..."
Fin qui quelli che ha descritto il canale...poi più niente
Il Tricoli scrive soltanto: "...nella Forcina presso il Porto si trova un grosso letto che si profonda nel mare, di natura plastica, e scavasi come un fango..."
Allora si è ipotizzato che potesse essere un corso d'acqua superficiale come una forra, la Forcina.
Potrebbe essere che questa forra sia esistita per poco tempo e scomparsa dopo un terremoto o qualche frana provocata dalla furia degli elementi (vento, pioggia, mareggiate).
Le frane sono frequenti, è già successo, l'ultima alla fine di dicembre, quella che ha devastato Cala Fonte a Ponza.
E non solo a Ponza...
E' notizia, di qualche giorno fa, del crollo di un blocco della falesia che sorregge le mura, in opus incertum, della Villa di Nerone ad Anzio. E poi ancora il crollo della parete rocciosa a Punta Borghese a Nettuno, sempre in questi giorni, quindi le frane avvengono in tutti i posti figuriamoci in un luogo così fragile come le isole.
Ma ritorniamo alla forra ...
Giuseppe Massari nel libro L'aporia della Forcina scrive: "Si ritiene che il nome di Forcina sia stato attribuito a Palmarola per la forma a forcella, o alla V che si vede nel profilo dell'isola.
Propongo un'altra possibilità.
Le forre assumono nomi diversi (gole, canyons, gulies, forracine), in base alla loro importanza, alle dimensioni e agli ambienti in cui si trovano.
Le forre di piccole dimensioni, ad esempio quelle che alimentavano i molini ad acqua nelle montagne del Lazio, si chiamavano forracine.
Il nome di Forcina associato alla forra è coerente con la realtà. Può essere attribuito in passato proprio per la presenza a Palmarola di un corso d'acqua con le caratteristiche di una forra."
Non lo sapremo mai...per ora sono solo ipotesi.


L'isola di Palmarola in cui si vede la Forcina
(Foto di Carlo Ponzi)



Il canale descritto da Dolomieu sbucava accanto al Faraglione di San Silverio
(Foto di Rossano Di Loreto)


Il tracciato di Dolomieu mostra la posizione del canale che attraversava l'isola dalla costa orientale (Forcina) alla costa occidentale (Scoglio di San Silverio, il Porto)



La Forcina di Palmarola
(Foto di Marianna Licari 2008)


Una frana a Cala Brigantina, isola di Palmarola, agosto 2017
(h 24 notizie)

Nota:
FORRA-  Profonda gola a pareti verticali, assai ravvicinate, dovuta in genere a una forte erosione regressiva esercitata dal corso d’acqua che vi scorre dentro, e spesso ulteriormente approfondita dal fondersi di un complesso di cavità a forma di marmitta create sul fondo dalla corrente vorticosa

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