martedì 31 marzo 2015

Ponza, altre foto con il drone

Rossano Di Loreto ha messo in rete altre bellissime foto dell'isola di Ponza scattate con il drone

20 marzo 2015











23 marzo 2015













domenica 29 marzo 2015

Ancora foto sulla pesca a Ponza...

Rossano Di Loreto con la sua macchina fotografica ci mostra qualche foto di barche da pesca, di pescatori che aggiustano le reti...
Un mestiere antico sul mare dell'isola di Ponza.
(marzo 2015)












giovedì 26 marzo 2015

Il mondo della pesca a Ponza

Sull'isola di Ponza un tempo c'era una consistente flotta peschereccia che negli ultimi anni è diminuita vertiginosamente.
Ormai sono rimaste nel porto solo pochissime barche.
Sono tante le cause che hanno portato i pescatori ponzesi a lasciare le loro barche, e pensare che hanno pescato in tutto il Mediterraneo...
Ecco cosa scrive Luigi Sandolo a proposito della pesca, nel 1980, in "Su e giù per Ponza": "La maggiore ricchezza per i Ponzesi proviene dal mare.
Nella pesca vi lavorano un cinquecento persone imbarcate su una quindicina di motopescherecci d'alto mare ed una trentina per pesca costiera. Un altro centinaio di uomini lavora su navi da trasporto e da diporto.
Poichè alcune specie di pesci stanno scomparendo dalle acque dell'Arcipelago si fa l'elenco di quelle che ancora si prendono con le reti e con le coffe (palamiti). Queste ultime sono cavi di nailon lunghi un migliaio di metri ai quali sono attaccate cordicelle di un metro e mezzo con l'amo: rotunni, vope, messuoli, maschi, mennelle.."
Un po' di foto di barche da pesca nel porto di Ponza (estate 2014)
















I rotunni di Ponza

Le foto sono di Marianna Licari

I pescatori sanno che il mare è pericoloso e le tempeste terribili, ma non hanno mai considerato quei pericoli una ragione sufficiente per rimanere a riva
Vincent Van Gogh

martedì 24 marzo 2015

A proposito di Zannone

Ultimamente l'isola di Zannone è finita al centro di tante discussioni perchè il sindaco, Piero Vigorelli, vorrebbe che fosse gestita dal Comune di Ponza.
Dal 1979 Zannone  fa parte del Parco Nazionale del Circeo che in effetti ha un po' protetto l'isola dalle masse estive e dalla caccia. Ma credo che, fino a qualche tempo fa, non si sia capito il valore reale dell'isola, si puntava tutto su Palmarola.
Zannone è l'isola verde dell'Arcipelago Ponziano. In primavera ed in autunno si fermano gli uccelli migratori. Sarebbe interessante farla conoscere ai ragazzi. Ma a quanto pare i sentieri versano in cattive condizioni ed anche la casa del guardiano.
A me le polemiche non interessano e voglio proporre cosa scrive un viaggiatore dell'Ottocento.
Nel 1897 Johann Karl Graeser visitò le isole Ponziane e nel "Viaggio alle isole del confino" così scrive di Zannone: "Dopo quattro ore di viaggio ci avviciniamo all'isola di Zannone. E' simile a un grande giallo budino sul piatto azzurro del mare. Zannone, o Sinonia come anticamente veniva chiamata, non è abitata che da un guardiano con la sua famiglia. Si è installato sui resti di quello che una volta era un convento cistercense.
Una comoda stradina di pietre sgrossate, tenute da malta cementizia, ci porta, in leggera salita, dall'approdo verso la cima (di mt. 179). Camminiamo per questa stradina su uno strato di pietre vulcaniche, dure e acuminate. Naturalmente sono molto meravigliato.
"Questa strada l'ha fatta costruire il "cavaliere-sindaco" per la sua casa di caccia!," mi viene risposto. "In primavera e in autunno, quando è il passo delle quaglie, lui viene sull'isola per qualche giorno a caccia".
La stradina di pietra nuda che conduce alla casina del sindaco di Ponza mi infonde un grande rispetto.
Mentre salgo, piacevolmente immerso nella luce del sole, mi vengono alla memoria i bagni di S. Calogero a Lipari e rifletto sulla assurdità del mondo. Là hanno costruito uno stabilimento splendido nel deserto però hanno dimenticato la strada e qui, invece, abbiamo solo la strada, una strada che genera illusioni fastose, ma che sbocca nel vuoto.
C'è qualcosa di "signorile", di "cavaliere" in questa strada che serve soltanto due volte l'anno ad agevolare la caccia a stanchi uccelli migratori del "cavaliere-sindaco". Nelle isole questi piccoli animali vengono presi con reti di ogni sorta. Zannone è forse il posto più frequentato per questo vile sport in cui si gareggia allo sterminio di utili uccelli canori. Del resto questa è un'abitudine comune anche al resto d'Italia.
Monasteri e castelli di predoni si trovano sempre sui punti più belli e non fa eccezione il convento di S.Benedetto.
Zannone emerge dall'acqua come la calotta di una palla affondata. 
Dalle rovine del vecchio convento lo sguardo vaga liberamente in ogni parte nella "lontananza azzurra della primavera che non è possibile comprendere". Una solitudine impenetrabile, come se la grande distesa d'acqua avesse trasportato dall'intera terra tutti qui i tormenti e le pene. anche i picchi più alti che si levano alti nell'aria, sono come pietose lapidi commemorative su un campo di battaglia. 
Per questo i monaci si sono installati nell'isola, calma e silenziosa, per dimenticare e mortificare ogni desiderio, così da ottenere la pace fino a che la terra non li avesse accolti".
(da "Vivere Ponza" )

Nota: Il cavaliere-sindaco era Vincenzo De Luca che amministrò Ponza dal 1867 al 1898 che il Graeser descrive dall'aspetto fisico simile al Crispi.


L'isola di Zannone



In questa foto si vede il faro di Capo Negro



Questo cartello si trova a Punta Rossa, San Felice Circeo, indica il faro di Zannone e la sua importanza



I resti del convento cistercense
(foto di Silverio Mazzella)



"Il vecchio guardiano di Zannone", in un ritratto del Mattei che visitò l'isola nel 1847 e rischiò di essere colpito da "uno schioppo improvviso di archibugio" sparato da qualche cacciatore.

domenica 22 marzo 2015

Una finestra sul passato...

Delle foto antiche ci mostrano una Ponza completamente diversa da come la conosciamo...mancano tante case...
Giù alla Banchina, dove ora ci sono negozi ci abitavano....vediamo gente seduta fuori la porta e panni stesi.
Le foto sono dell'Archivio fotografico di Giovanni Pacifico









La fotografia è un istante catturato dai poeti del tempo. E' scrivere gli attimi per regalarli al futuro.

Stephen Littleword

                                                                                                                               

giovedì 19 marzo 2015

Oggi è San Giuseppe

Oggi è San Giuseppe, una festa molto sentita a Ponza soprattutto nella zona di Santa Maria e dei Conti.
Ecco un post che ho pubblicato, su questo blog, il 22 marzo 2014.

La chiesa di San Giuseppe a Santa Maria

Nel mese di marzo com'è consuetudine, a Ponza, nella frazione di Santa Maria, si festeggia San Giuseppe.
In quella zona, a due passi dalla spiaggia, c'è una chiesa che è un gingillo...un amore, tenuta benissimo, dedicata proprio a San Giuseppe.
La chiesa di San Giuseppe fu costruita sul terreno donato da Pietro Mazzella detto "Pietr uapp", ma pare che già nel 1228 esistesse una chiesa a Santa Maria.
 Infatti il "Codex Cajetanus", riporta, sotto la data del 1 dicembre 1228, l'accettazione da parte di Leone, prete della chiesa di Santa Maria, nell'isola di Ponza, di un legato a favore di detta chiesa fatto da D.Maria Gattola (fonte: Fabrizio M.Apollonj Ghetti "L'arcipelago pontino nella storia del Medio Tirreno")
La prima pietra venne benedetta il 4 marzo 1828, dal vescovo di Gaeta Monsignor Parisio ma i lavori furono interrotti dall'improvviso crollo del tetto.
E pensare che gli abitanti di quella zona ci tenevano tanto alla loro chiesa....avevano trasportato le pietre durante i lavori per costruirla.....
Il 15 novembre 1886, dopo aver sperato inutilmente che riprendessero i lavori, gli abitanti di Santa Maria e dei Conti mandarono una petizione al papa Leone XIII chiedendo un aiuto.
Già in quella petizione scrivono di San Giuseppe come Protettore........
Fanno presente che la chiesa di Ponza Porto è distante e durante l'inverno non riuscivano ad andare a Messa.
Finalmente i lavori della chiesa ripresero ed il 21 giugno 1895 venne consacrata dal vescovo di Gaeta.
Venne affidata al sacerdote don Antonino Conte, anche lui si era prodigato scrivendo una lettera al Re chiedendo il completamento  della chiesa. E poi ancora don Aniello Conte, nipote di don Antonino Conte, di cui ho già raccontato in un altro post (Aneddoti o quasi: "Addò sta Ddie?)
Per molti anni è stato parroco della chiesa di Santa Maria don Salvatore Tagliamonte.


Frazione di Santa Maria....poche case e la chiesa......imbarcazioni tirate a secco sulla spiaggia (foto antica)



Frazione di Santa Maria (foto antica)


Don Antonino Conte (1821- 1917) fratello del mio bisnonno Placido, il sacerdote a cui fu affidata la chiesa di Santa Maria




Iscrizione all'interno della chiesa




L'interno della chiesa.......sull'altare San Giuseppe



La statua di San Giuseppe che oggi verrà portata in processione per le strade di Santa Maria e dei Conti

lunedì 16 marzo 2015

Impressioni di fine inverno

In questa giornata grigia e piovosa di fine inverno ecco un po' di foto di Rossano Di Loreto che ci fa sognare la primavera...
























Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...