lunedì 28 novembre 2011

Mamozio

In questi giorni, oltre alle cose negative, apprendiamo la notizia della scoperta di un Augusto “togato” proprio a Ponza.
Pare che, attraverso delle fotografie, la soprintendente Marisa De Spagnolis lo abbia individuato nella statua di Mamozio che è ubicata nella stradina sopra Giancos.
Quella statua sta lì da tanto tempo…possibile che nessuno si sia accorto dell’importanza che poteva avere…..
Eppure è citata già in alcuni libri da autori di tutto rispetto come Giovanni Maria De Rossi.
Nel suo libro “Ponza, Palmarola, Zannone” così la descrive:
“In una via (via di Sant’Antonio) parallela alla strada litoranea, si conserva, murata  su di un moderno piedistallo, una statua marmorea funeraria, acefala e priva di basamento, nota , dalla tradizione locale, con il nome di Mamozio.
Sia la testa che la mano sinistra, a giudicare dagli incassi ancora visibili, dovevano essere lavorate a parte e successivamente applicate alla statua.
Accanto alla gamba sinistra si conserva parzialmente coperta dalle pieghe del panneggio, una capsa cilindrica (il tipico cofanetto nel quale si conservavano i rotoli di pergamena, detti volumina, usati come libri)
È probabilmente questa la statua scoperta nel 1772 e privata dalla testa, come ricorda il Tricoli, nel1809, per un atto di vandalismo da parte di un soldato borbonico, quando la statua faceva bella mostra di se nella piazzetta antistante il Comune.”
La possiamo vedere anche in un’incisione del Mattei del 1847.
Tra qualche giorno la soprintendente si recherà a Ponza per esaminare la statua e sapremo se è veramente un Augusto “togato”….e se così fosse speriamo che, una volta restaurato, possa dare il via all’agognato Museo Comunale di Ponza che tutti aspettiamo da tanto tempo…..

martedì 22 novembre 2011

Pensando alla mia isola…..Ponza…..

Man mano che ci avviciniamo al nostro “scoglio”, con il traghetto o l’aliscafo, proviamo una sorta di “frenesia”……tanti provano questo stato d’animo….soprattutto chi ci è nato….non ci sono parole per descrivere l’emozione…..

Quando si nasce in un luogo, lo si accetta incondizionatamente e lo si ama
È forse questa la stupidità e al tempo stesso il punto di forza degli esseri umani.

Banana Yoshimoto – Delfini


Nella foto, Ponza porto vista dalla punta dell’Incenso

venerdì 4 novembre 2011

Le nostre radici

Noi ponzesi siamo molto legati alla nostra isola e questa è una cosa bella perchè lì ci sono le nostre radici, che fanno parte della nostra vita, non dobbiamo rinnegarle.
Non possiamo e non dobbiamo fuggire dal nostro luogo di nascita perchè è lì che ritroviamo la nostra identità.
A volte capita che proprio un ricordo, un odore, un suono o un sapore ci riporti alla nostra isola, indietro nel tempo, alla nostra infanzia e avvertiamo una sorta di malinconia.
Ponza, in questo momento, sta vivendo una pagina buia della sua storia ma credo che si possa uscire da questo tunnel e trovare la strada della rinascita.
Dobbiamo far di tutto per conservare la nostra isola nella sua bellezza cercando di non alterare l'ambiente con una cementificazione incontrollata.
Sarebbe bello poter recuperare i siti archeologici che l'isola possiede e che versano nel più totale abbandono....potrebbero essere il vero tesoro.....
Chi ha dei terreni da coltivare...ritorni a farli fruttare....i nostri antenati hanno sudato tanto per renderli fruibili...hanno costruito le "parracine" con molta pazienza.
Certo è faticoso ma si potrebbe fare qualcosa di costruttivo.....
Coltivando i terreni si eviterebbero anche i fiumi d'acqua che scorrono per le strade e le scalinate dell'isola dopo una precipitazione abbondante.
Un ottimo esempio sono le "Antiche Cantine Migliaccio", al Fieno, dove si produce un buon vino grazie all'intuizione di un odontoiatra di origine ponzese che ha rimesso in sesto i vigneti preesistenti, degli antenati.
Mantenere viva la nostra cultura, le nostre tradizioni è molto importante....non bisogna disperderle...prima che sia troppo tardi.
Ponza non deve essere un luogo di solo mare ma soprattutto una comunità viva, unita....ora più che mai.....

"Radicamento"
Il radicamento è forse l'esigenza più importante e più misconosciuta dell'anima umana
è tra le più difficili a definirsi.
Mediante la sua partecipazione reale, attiva e naturale all'esistenza di una collettività che conservi vivi certi tesori del passato e certi presentimenti del futuro, l'essere umano ha una radice.
(La prima radice- Simon Weil)
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