sabato 9 febbraio 2008

Caro papà…

Caro papà
Sono già due anni che ci hai lasciato…ed ancora non riesco a rendermi conto che non ti vedrò più, che non potrò più incrociare il tuo sguardo, che non sentirò più le tue battute scherzose.
Mentre eri in vita non ho mai manifestato l’amore che provavo per te, non era nel mio carattere ed ora questo mi dispiace.
Oggi che non ci sei più cerco, in questo blog, di mantenere vivo il tuo ricordo in quanti ti hanno conosciuto.
Questo per me è molto più importante che portarti i fiori al cimitero perché come scrive Isabel Allende “ non esiste separazione definitiva finchè esiste il ricordo!”
Nella tua bottega ne passavano tante di persone…ed io spero tanto che qualcuno voglia rendermi partecipe dei propri ricordi…..
Eri un grande papà!
Hai fatto i salti mortali per non far mancare niente ai tuoi figli ed eri orgoglioso di questo.
Eri un bravo nonno!
Quante ore passavi a coccolare i tuoi nipoti, a disegnare per loro, a raccontare storie.
Eri un ottimo marito!
Tua moglie ancora non riesce a darsi pace di averti perduto per sempre.
Per noi, comunque,sei ancora molto presente e penso che da lassù continui a farci qualche scherzo com’era tuo solito…
Con amore
Tua figlia Francesca

1 commento:

  1. Anonimo il 06/03/08 alle 21:00 via WEB
    Attraverso le tue pagine recupero i miei ricordi, di una ponza bella autentica e semplice che non ha nulla in comune con il vippaio attuale. grazie
    (Rispondi)
    Anonimo il 13/03/08 alle 10:53 via WEB
    Ciao zia,stamattina mi sono imbattuto in questa lettera, una lettera d'amore, che hai postato qui già da un bel pò ma che ancora non avevo letto. Parole più adeguate per descrivere un pezzo di storia di Ponza come il nonno proprio non potevi trovarle, stupende, rispecchiano ciò che era lui per noi. Un bacio, Andrea. NESSUNO MUORE SE RESTA NEL CUORE DI CHI VIVE

    Anonimo il 18/03/08 alle 16:39 via WEB
    Caro Andrea tu non sai quanto mi abbiano resa felice le tue parole, hai perfettamente capito il senso di quella lettera.Tuo nonno non deve essere dimenticato ed è quello che sto cercando di fare.Un bacio zia Francesca

    Anonimo il 17/04/08 alle 10:40 via WEB
    Mi sono imbattuta per purissimo caso in questa lettera, mentre cercavo di organizzare il 25 aprile con i miei amici... Che bella...ha parole che sono un pò le mie. Le parole di una figlia innamorata ma incapace di dirlo.Io il mio papà ce l'ho ancora vicino ed è il mio grande amore, con tutti i pro e i contro che ogni rapporto sentimentale comporta.Mi ripeto sempre che domani mio padre dovrà sapere di tutto questo affetto ma, ogni volta, domani non arriva mai. Per pudore, per pigrizia, per paura anche. Sarà che va così. Ho letto da qualche parte che il "non detto" e i rimpianti verso i propri genitori sono inevitabili e ci accompagnano per la vita, perchè è naturale ed umano. Perchè, quando si vuol tanto bene ad una persona, nel ricordo c'è sempre qualcosa che vorremmo cambiare. Anche se poi, quando ne avevamo la possibilità, non lo abbiamo fatto. Ecco, io potrei...ma non so se riuscirò a dire a mio padre cosa lui è per me. Non rimuginare sul passato. Doveva andare com'è andata. Intanto il tuo papà rivive anche ora, in questa mail di una sconosciuta. E' l'amore che non passa. Ed è per sempre. Sopra la vita, e sopra i silenzi ormai trascorsi. Un abbraccio. Anche a lui.

    Anonimo il 17/04/08 alle 17:23 via WEB
    ti ringrazio per le bellissime parole che mi hai scritto e forse hai ragione doveva andare così... ti auguro una felice vacanza a ponza insieme ai tuoi amici un abbraccio francesca

    Anonimo il 24/10/08 alle 21:40 via WEB
    Francesca, tuo padre sta riposando nel cimitero più bello del mondo. L'altra settimana ci sono andato con mia moglie e le ho detto che vorrò essere seppellito lì ( se possibile ). C'è un posto con un pino secolare e davanti a tutta l'isola. Per quanto riguarda l'amore che non gli hai detto, sono giuste le parole che ha scritto l'altra persona. Anche io vivo lo stesso dilemma con i miei genitori ancora in vita. Pertanto, non è un caso. Và proprio così. E poi, vuoi che tuo padre non l'abbia capito quanto le volevi bene ? I genitori i propri figli li capiscono con uno sguardo.

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