domenica 9 dicembre 2007

Natale è….

Qualche giorno fa ho chiesto ai bambini della mia classe: “cos’è il Natale?” La risposta è stata unanime: “i regali!”
Per me, bambina degli anni sessanta, era il presepe e ricordo con molta nostalgia soprattutto il momento in cui lo preparavamo.
L’artefice di tutto era mio padre, Ciro, che con la sua creatività, rendeva tutto speciale.
Il nostro era un presepe in cui le montagne erano di sughero e le casette erano state costruite sempre da mio padre. Mettevamo dei ramoscelli di pino che con il loro aroma inebriavano l’aria e il muschio (quello vero), per me quello era il profumo del Natale.
Io e mio fratello ci litigavamo i pastorelli (ne avevamo alcuni preferiti) che passavamo a papà, che poi li collocava con cura al posto più consono.
Nel nostro presepe c’era un pastorello che il mio papà aveva comprato da bambino e l’aveva pagato mezza lira.
Davanti alla capanna di Gesù Bambino alla fine, mia madre metteva la sabbia, che sembra sia di buon augurio.
Quando ero piccola passavo molto tempo davanti al presepe, immaginando quella famiglia di Nazareth.
A Ponza arrivavano anche gli zampognari che facevano il giro per le case. Io avevo un po’ paura di loro, mi rifugiavo nell’altra stanza, ma ascoltavo incantata la loro nenia natalizia.
Erano tempi molto diversi da oggi, c’erano pochi regali ma tanto amore e noi piccoli non chiedevamo molto, ci accontentavamo di poco.
Nella mia casa odierna, in tutti questi anni, non è mai mancato il presepe.
Un Natale senza presepe che Natale è………….

1 commento:

  1. ram07 il 20/12/07 alle 16:09 via WEB
    ho letto tutto il blog. Mi sono commossa. Il ricordo genera inevitabilmente dolore..perché non possiamo più abbracciare le persone care, né vederle.. toccarle..però continuano a vivere in noi..grazie a tutto quello che ci hanno insegnato.. a tutto quanto abbiamo condiviso..un bacio Eleonora_

    Anonimo il 07/01/08 alle 11:38 via WEB
    Complimenti per tutto e volevo solo dire che ogni volta che si parla di Ciro Iacono (Don Ciro) come lo chiamava mio padre provo grande emozione. E' stato un grande e sull'isola ve ne sono pochi o nessuno con un cuore grande come aveva il suo Don Ciro. Auguri di un felice 2008... Andrea Muratore Pozzuoli (NA)

    Pontia il 07/01/08 alle 15:59 via WEB
    Ciao Andrea,ti ringrazio per il bel commento .Sono felice che tu abbia scritto delle parole così belle su mio padre.Anche io mi ricordo di tuo padre,anche lui era un grande.Ciao,Francesca.

    Anonimo il 16/01/08 alle 10:46 via WEB
    Cercando notizie su ponza, mi sono imbattuto in questo blog. se non ho letto male lei è la figlia del Sig. Ciro Iacono. Il sig. Ciro credo che si possa definire un vero Ponzese, persona di altissimo spessore professionale e personale. L'ho conosciuto e ogni volta che passavo giù alle banchine mi permettevo di entrare nel suo piccolo regno ed osservato mentre dava vita alle sue creazioni, credo che il termine più appropiato per definire la persona di suo padre sia "ARTISTA" Quando si parla di Ponza si parla di magia. come diceva il Parroco D. Luigi Maria Dies nel libro "Ponza, Perla di Roma - una perla preziosa e sconosciuta: Ponza, isola famosa e millenaria, piena di sole, di pace e d'azzurro; tavolozza di tutti io colori, iridescente nelle albe incantate, come nei tramonti di porpora e d'oro" non esiste frase migliore per descrivere l'isola di ponza. Con Affetto Alessandro

    Pontia il 16/01/08 alle 19:04 via WEB
    Ciao Alessandro.Hai scritto delle parole bellissime su mio padre e ti ringrazio.Mi piacerebbe sapere di più di quando entravi nella sua bottega.Se ti fa piacere scrivimi pure all'indirizzo indicato nel blog,via_parata@yahoo.it. Grazie,a presto.

    Anonimo il 24/10/08 alle 22:12 via WEB
    Francesca, credo che di aver letto di tuo padre su di un libro su Ponza. Dovrebbe anche esserci la foto. A breve te la invio. Ciao

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