mercoledì 3 ottobre 2007

La descrizione di un attimo

L’isola è stata rappresentata in tantissimi modi nel corso della storia: disegni, acquarelli, fotografie…
Tutte queste arti catturano istanti non più ripetibili, frammenti di vita che mai più si riproporranno. L’isola è in divenire: ogni momento non è mai uguale a se stesso, ogni foto dello stesso soggetto non è mai uguale a se stessa.
Il vento e il mare scolpiscono la roccia, la vegetazione riacquista i suoi spazi, la mano dell’uomo entra in azione. Ma soprattutto ogni immagine, disegnata o fotografata, è specchio dell’emozione suscitata nell’autore.
Suggestione data da paesaggi mozzafiato, dal mare cristallino, da volti solcati dall’esperienza e dalla salsedine.
Quanti hanno tentato di dare una propria interpretazione all’isola!
Il primo fu Mattej Pasquale nell’ottocento, un formiano, che stregato dalle isole ponziane fece una grande quantità di disegni, testimonianza di un passato ormai perduto. Sempre nell’ottocento, l’architetto ponzese Silverio Migliaccio fece il disegno in prospettiva di tutto il porto borbonico. Anche Pietro Mandruzzato ha disegnato alcuni sprazzi di vita isolana. C’è da annoverare l’artista romano Libero Magnoni, che per più di mezzo secolo ha frequentato l’isola. I suoi lavori sono prova di vero amore verso Ponza. La fotografa Lou Embo ha dato alle stampe un libro con fotografie meravigliose, con le isole lontane dall’assalto della stagione turistica. C’è anche Salvo Galano, ponzese. Anche lui si è dedicato alla Ponza fuori stagione, dando molto spazio alle persone, ai “personaggi” dell’isola, con una mostra fotografica nel 2002. Da non dimenticare Silverio Mazzella, anche lui ponzese, che con la sua libreria (e le sue foto) cerca di diffondere un po’ del sapere isolano.
Chissà quanti ne ho dimenticati, in questo breve e incompleto elenco.
Chissà di quanti non conoscerò mai il nome, ma ne potrò vedere le fotografie. Forse le immagini più importanti sono proprio quelle di cui non si conosce l’autore. Cartoline dal passato e dal presente: ritratti di famiglia, scene di vita quotidiana, scolaresche, foto di antiche processioni di San Silverio, battesimi, comunioni, matrimoni, mareggiate. Tutte raccolte negli album degli isolani o da appassionati. Sono queste le più vere testimonianze del passato. E del presente. Ogni foto raccolta, in un piccolo (e sempre più grande) archivio, è un pezzo in più per comporre una nuova immagine, una nuova idea dell’isola.
È un frammento in più per ricordare, per non dimenticare e per iniziare a immaginare un futuro migliore per questo angolo di paradiso.
Nella foto la spiaggia di S. Antonio nel 1952.

1 commento:

  1. Anonimo il 06/10/07 alle 23:07 via WEB
    Ho scoperto tanti aspetti della nostra isola guardandola anche con gli occhi o con parole di altri,come te. Brava ciao sandro

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